sabato 14 agosto 2010

Pupe educational

Donne-pensanti 2.0 è una web-associazione di donne che non ambiscono a fare le veline e si sono a dir poco stufate dell'immagine femminile italiana. Tra le loro battaglie, hanno contestato il programma televisivo La pupa e il secchione, credo sia superfluo spiegarne le ragioni. La responsabile del programma ha risposto alle loro contestazioni, e vi propongo il comunicato perché a suo modo è un capolavoro, un compendio del totalitarismo televisivo. Eccolo per intero, intervallato dai miei commenti:

"La protesta scatenata da un gruppo di blogger e di associazioni contro “La pupa e il secchione” è per me una buona notizia: la televisione normalmente ci scivola addosso senza provocare nessuna reazione. Si tratta però di una protesta che si basa su fragili premesse. È vero che “pupa” e “secchione” sono due stereotipi: ma gli stereotipi, da che esiste l’arte della commedia, non “sviliscono” e non “appiattiscono” ma, al contrario, ci consentono di lanciare uno sguardo all’essenziale, mettendolo letteralmente a nudo"


Ah bene, abbiamo scoperto una valenza positiva dello stereotipo! E noi che pensavamo che fosse intrinsecamente negativo! Adesso finalmente sappiamo che quando qualcuno dice "i negri puzzano" o "gli ebrei sono avari" non sta delirando idiozie, bensì sta 'lanciando uno sguardo all'essenziale'. Il Ku Klux Klan e i neonazisti insomma sono dei filosofi profondi da far invidia a Sartre e Heidegger.


"Il nostro programma non è “vergognoso” – non più di quanto lo siano le commedie di Plauto o i film di Alberto Sordi – perché non giudica e non “incita”, ma, semmai, mette in guardia. Le nostre “pupe” sono mostrate in tutta la loro palese insufficienza: tant’è che l’intera dinamica dello show ruota sulla necessità, per le pupe, di leggere, studiare e informarsi".

A dire il vero dopo il 'trattamento' non è che le pupe diventino esattamente Marie Curie o la Montalcini. E forse per capire la loro insufficienza basta farle parlare per 3 minuti, non occorrono 2 mesi di trasmissione. E forse prima di paragonare un programma Tv demenziale all'opera di Plauto bisognerebbe sciacquarsi accuratamente la bocca.


"Nella nostra televisione, invece, alle donne non viene richiesto mai altro oltre ad un corpo da esibire. Mi stupisce infine che i contestatori, e soprattutto le contestatrici, non abbiano colto un aspetto fondamentale del programma: siamo i soli a denudare i maschi, a mostrarne i corpi non proprio entusiasmanti, a ridicolizzare il modello imperante secondo il quale al maschio è concesso di essere brutto purché intelligente".

E quando mai questo scambio 'bruttezza in cambio di intelligenza' sarebbe un modello imperante? E perché allora non mettere a nudo l'insufficienza dei maschi veramente imperanti, tipo i macho e i belloni che fanno i tronisti nelle varie trasmissioni Mediaset? Mi sfugge come la ridicolizzazione dei maschi più deboli sul piano dell'immagine possa riscattare la condizione femminile. Se ciò fosse vero, si potrebbero prendere dei maschi con handicap gravissimi, sbatterli in Tv e poi dire: 'ecco donne, questo è il vostro riscatto!'.


"Ma, soprattutto, non bisogna dimenticare mai che “La pupa e il secchione” è uno show: ci divertiamo a farlo, e lo facciamo soltanto per divertire il pubblico".
Simona Ercolani Capo progetto della Pupa e il secchione

Mah sì dai, è solo per divertirci che facciamo così. C'è chi si diverte giocando a canasta o a bocce, noi invece producendo programmi con ragazze lobotomizzate. In fondo c'è stato di peggio, Plauto si divertiva con i combattimenti di gladiatori! Quindi ridateci il giocattolo e lasciateci giocare. Se per caso vostro figlio bruttino e secchione è oggetto di dileggio dei compagni e gli amici di vostra figlia usano parole come 'zoccola' o 'troia' alla stessa stregua delle preposizioni articolate, ricordatevi che stanno mettendo a nudo l'essenziale, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi.

A riprova di quanto sia orrenda la televisione, qualche giorno dopo il comunicato Barbara D'Urso ha invitato le promotrici della petizione nella sua trasmissione, per un 'confronto con le pupe e i secchioni'. La cosa più squallida della Tv è probabilmente il suo orrendo populismo pseudo-democratico, la sua falsa tolleranza. "Venite ragazze, in un bello studio dove siamo pronti a coprire di "buhhh" le vostre ragioni e a spellarci le mani in applausi per ogni sciocchezza dei nostri eroi; magari chiamiamo anche Sgarbi e la Mussolini in soccorso, e vediamo se voi siete così brave a urlare come a fare le intellettuali. Tanto alla fine saremo noi a fare la figura dei moderni liberali disposti al confronto, mentre voi quella dei tediosi grilli parlanti".
Purtroppo per Mediaset, queste donne-pensanti sono talmente antropologicamente diverse che non smaniano dalla voglia di apparire in Tv, e addirittura sono sospettose:

"Buongiorno,
vi ringraziamo per l’invito a partecipare alla trasmissione Domenica5 per parlare della nostra iniziativa nei confronti de La pupa e il secchione ma ci piacerebbe che il dibattito, nato in Rete, per il momento proseguisse in Rete. Crediamo che Internet sia attualmente il media più plurale e democratico per affrontare questo tipo di discussioni perché consente a tutti di esprimere la propria opinione prendendosi il tempo necessario, senza che le voci si accavallino o vengano deformate dai tempi o da chi è più capace di imporsi come purtroppo spesso accade in questo tipo di dibattiti televisivi.
E’ importante e doveroso affrontare la questione, anche in televisione, ma è necessario farlo in modo adeguato e serio, con gli autori e promotori del programma e non con i partecipanti dello stesso.
La nostra posizione è ampiamente descritta nel testo della mail inviata a Mediaset, che rialleghiamo nella sua versione integrale e ridotta e che speriamo possa offrirvi un punto di partenza per il vostro dibattito.
Le promotrici"

Spegniamo la Tv, accendiamo il cervello!

1 commento:

  1. grazie mille per questo post. mi fa doppiamente piacere perché lo so scritto da un uomo pensante. grazie
    francesca sanzo
    www.donnepensanti.net

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