domenica 20 novembre 2011

La notte di Repubblica

Eugenio Scalfari qualche mese fa rilasciò un'intervista in cui tra l'altro affermò: "Il Fatto somiglia al Corriere che cerca continuamente le crepe nel Pd perché l’ideologia di quel giornale è privilegiare il centro. Il Fatto non si capisce chi privilegia".
Lo stesso non si può certo dire della sua creatura, Repubblica, che sa benissimo chi privilegiare e come. E adesso ha scelto sicuramente di glorificare il salvatore della patria benedetto dalle banche, ossia Mario Monti contro il quale, come ama ripetere il direttore Ezio Mauro, si scagliano sia "il populismo di destra" rappresentato da Berlusconi sia "il populismo di sinistra" incarnato dagli Indignati. Per cui il giornale che prima tuonava contro i conflitti di interesse di Berlusconi (ma forse più per le sue questioni sessuali - vedi l'insistenza fino alla noia con cui è stata portata avanti la campagna delle 'dieci domande') non ha nulla da ridire sugli intrecci affaristici di Corrado Passera. Del resto la forza politica entusiasta del governo Monti è proprio il PD, che evidentemente ha trovato il modo di tamponare le sue crepe più significative.

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