martedì 4 settembre 2012
Cari compagni, vi odio
Questo post è una lettera aperta a tutti quelli che considero amici e compagni pur non condividendo sempre le stesse idee, quindi parlo della Sinistra radicale, delle realtà antagoniste e dei fautori della decrescita e delle culture alternative, gente come Debora Billi, Marco Cedolin o Piotr l'editorialista di Megachip, gente per la quale ho grande stima insomma. Scrivo perché non posso rimanere indifferente alla reazione rabbiosa che il 90% di queste persone ha avuto nei confronti delle Pussy Riot, di gran lunga superiore a qualsiasi esternazione uffciale di Putin e della sua cricca: le tre ragazze arrestate e condannate sarebbero delle spie della CIA pagate dal Dipartimento di Stato per indebolire l'anti-americano Putin e distrarre dai veri problemi, come l'ostracismo internazionale nei confronti di Assange; in più si tratterebbe di 'fighe riottose' e tendenti al nudismo blasfeme che hanno offeso la religione e usurpato la libertà dei credenti (c'è chi ha proposto di condannarle a studiare religione). Insomma, si sono meritate la galera e chi le difende è un ingenuo patetico che non sa come va il mondo.
E' veramente triste constatare come i peggiori stronzi di destra abbiano ragione nell'accusare i loro avversari di anti-americanismo paranoide. Il ragionamento per cui 'il nemico del mio nemico è mio amico' lo trovo davvero rivoltante, ma lo rispetto a patto però che siate coerenti fino in fondo con questa idea.
Ai credenti offesi e/o a chi tira in ballo il "laicismo 2.0" (vedi Megachip) pregherei immediatamente di diventare atei: Bush non blaterava ogni secondo di Dio? Non disse forse in riferimento alla guerra in Afghanistan che "Dio non è neutrale?". Veramente un pericoloso filoamericano questo Dio cristiano, ragion per cui consiglierei assolutamente di derubricarlo nella lista dei cattivi. Se le Pussy Riot sono da esecrare per la solidarietà di Madonna e i Red Hot Chili Peppers, allora che dire di chi viene osannato da Bush - ma da tutti i presidenti USA in genere - e addirittura il suo nome era inciso sulle cinture della Wehrmacht?
Ai compagni di Sinistra invece intimo assolutamente di smetterla di attaccare il baluardo europeo contro l'egemonia statunitense, ossia la cancelliera Angela Merkel, ingiustamente accusata di affamare Spagna e Grecia. Ma come, non riuscite a vedere come siete plagiati dalla propaganda stelle e strisce? Non vedete che si tratta di una subdola ritorsione mediatica contro la donna che non ha voluto partecipare alla guerra in Libia e conduce un interessante Ostpolitik con l'amico - o meglio con il nemico del nostro nemico - Putin?
E perché prendersela con l'Euro? Ma se tutti gli stati bollati come 'canaglia' sono quelli che vogliono indicizzare il petrolio nella valuta europea! E'evidente che gli USA temono che il dollaro perda predominio.
Ovvio non mi aspetti sul serio che voi cambiate idea dopo qualche provocazione. E neanche mi aspetto che siate sempre d'accordo con me che, si badi bene, per altro mi interesso a rovesciare il governo del mio paese e non quello degli altri. Ma almeno, questo sì, mi aspetto che prima di giudicare qualcuno alla maniera di Torquemada prima vi informiate accuratamente sul bersaglio di critica. Bastava leggere qualche riga dela dichiarazione di chiusura di processo delle Pussy Riot (che i cari compagni spergiurano essere stato equo per un crimine che se commesso a Piazza San Pietro avrebbe avuto lo stesso trattamento) per capire che Putin viene attaccato non con le solite retoriche sui diritti umani e il pluralismo (cosa che fa quotidianamente Garry Kasparov, che mai però si è meritato epiteti di 'sgallettato', 'cretino(ide)' e quantaltro) ma su quello che veramente gli rode, come l'affondamento del Kursk o la guerra in Cecenia. E che l'unico 'attacco ai valori cristiani' è stato quello perpetrato da patriarca di Mosca per far scordare le responsabilità di Putin nel genocidio ceceno e altre simili amenità.
Quindi, cari compagni, vi odio. Vi odio perché vi amo, perché l'odio è l'altra faccia dell'amore e quando ti sembra di subire un torto da chi vuoi bene puoi perdere la testa e avere reazioni spropositate. L'emotività non è una categoria politia? E' vero, avete ragione. Ma non me ne frega niente.
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Caro Igor,
RispondiEliminavisto che è una lettera aperta ti rispondo.
Anzitutto, non ho mai scritto che le Pussy Riot "sono a libro paga della CIA" o altre amenità, dato che mi occupo (tra l'altro) di media e informazione e quindi ho analizzato il fenomeno da quel punto di vista, e non altri che non conosco. Mi ha interessato insomma lo strumento di propaganda (perché quello è).
Poi, non me ne importa nulla né della religione né della Chiesa: ho solo constatato come in qualsiasi altro Paese andare a far casino in chiesa sarebbe stato sanzionato allo stesso modo, e infatti in Germania sta succedendo lo stesso.
Invito poi te e i tuoi lettori a visionare questo video uscito su L'Unità:
http://video.unita.it/media/Mondo/L_orgia_anti_Medvedev_della_leader_Pussy_Riot_5472.html
Si tratta di un'orgia che le PR hanno fatto in un MUSEO per "protestare" contro Medvedev.
La cosa mi indigna per due motivi:
- Primo, perché per me un museo è luogo più sacro di una chiesa malgrado quel che tu insinui! :D
- Secondo, perché anche da un punto di vista femminista, come al solito le donne che protestano fanno notizia solo quando si scoprono il culo e le tette e mai quando prendono manganellate in faccia. Tipico dell'informazione scandalistica in cui siamo immersi, che le usa come veicoli consezienti per attirare l'attenzione di quel pubblico interessato più a Belen che ai noTAV.
Se devo dirtela tutta, è proprio quest'ultima cosa che mi irrita oltremodo, del fenomeno PR.
Mi auguro di essermi spiegata. Ti pregherei di evitare in futuro di attribuirmi cose che non ho detto.
Debora
Cara Debora, come ho anche scritto sul tuo blog sul post dei Keynesiani (questo è stato scritto prima, era in bozza da alcuni giorni) ho fatto di tutte le tirate anti-pussy riot un fascio e me ne dispiace: quindi possiamo non essere d'accordo su questa cosa però non mi va che restino incomprensioni (anche perché di solito condivido quasi tutto di te e sei tra i migliori blogger in circolazione). CHIEDO PUBBLICAMENTE SCUSA PER AVERE (IN UNO SLANCIO CHE COME HO SPIEGATO E' PIU' DI CUORE CHE DI TESTA) AVER GENERALIZZATO IN MODO INDEBITO SU DEBORA BILLI CHE RINGRAZIO ANZI PER AVERMI ONORATO DI UN COMMENTO SUL MIO BLOG.
EliminaPremesso che non mi piace quel che è capitato alle Pussy Riot, perché nessun reato d'opinione mi piace, va anche detto che siamo alle solite. La condanna inflitta è sicuramente sproporzionata, ma la risonanza mediatica internazionale lo è ancora di più. Troppa per essere "roba genuina". E' dalla fine della seconda guerra mondiale che la propaganda viene sistematicamente sottovalutata. Si infila la testa nelle fauci del leone e si grida "Basta usare la testa e non ci sono pericoli!". Ma quando mai! Siamo tutti plagiabili. Dalla seconda guerra mondiale ad oggi si è passati dalle parate e i discorsi dal balcone al ben più sofisticato neuro-marketing (per tacer di gigantesche e sconfinate ricerche psicologiche, sociologiche e linguistiche). Un po' come passare dalla fionda alle testate nucleari a fissio-fusio-fissione (e se per i più questo strano termine non suona familiare un motivo c'è e riguarda la propaganda). Quel che vorrei dire, è che prima di amare od odiare, sarebbe bene sforzarsi di comprendere punti di vista che, giusti o sbagliati che siano, possono nascondere pensieri assai più profondi e sfumati di un banale filo-americanismo od anti-americanismo. La guerra fredda, grazie al cielo, è finita e non l'hanno vinta gli Usa come pensano i più (pro o contro che siano). Hanno vinto le multinazionali e le banche (alla faccia degli europei, degli americani, dei cinesi e dei russi e di tutti gli altri "pezzenti" lavorator-consumisti-risparmiatori-da-spennare come noi tutti). Gli interessi privati di pochissimi sono l'unica forma di politica sopravvissuta fino ad oggi e l'affare Pussy Riot, come qualsiasi caso analogo, ha lo scopo di protegge quelli. Quali siano non saprei dirvelo, ma che non siano gli interessi di russi, americani ed europei e fuor di dubbio: la propaganda da che mondo è mondo ha un padrone da servire. Non un'idea. Non una politica. Non un sentimento. Un padrone.
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