Dei cablogrammi dell'ambasciatore USA in Italia Spogli, i media per lo più hanno diffuso degli stralci dove il premier Berlusconi veniva dileggiato per la propria vanità e presunzione, e dove si sospettavano i legami troppo stretti intessuti con leader ostili come Putin e Gheddafi, tutti fatti ampiamente di dominio pubblico. Solo pochi organi di stampa (il Fatto, ad esempio) hanno riportato questo l’analisi che Spogli faceva dell’operato dell’Eni:
Eni, la più importante società energetica parastatale, ha un immenso potere politico; la sua strategia di business si è concentrata su complessi ambienti geopolitici, solitamente considerati eccessivamente rischiosi da molti dei suoi concorrenti internazionali… Anche solo a giudicare dalla stampa, si può pensare che il primo ministro Berlusconi garantisca al suo presidente, Paolo Scaroni, tanto accesso quanto al suo proprio ministro degli esteri… Durante un evento diplomatico nel 2007, una conferenza sull’Asia centrale, i rappresentanti dell’Eni e di Edison ebbero 30 minuti ciascuno per parlare, mentre i quattro ministri degli Esteri e i cinque vice ministri di cinque stati centro asiatici furono infilati tutti in un’ora sola. C’è il sospetto che l’Eni mantenga a libro paga alcuni giornalisti.
Politici di entrambi gli schieramenti ci hanno riferito che il rapporto tra l’Eni e il governo non si limita alle questioni energetiche. Un membro dell’oppossizione di centro sinistra (PD) ci ha riferito che il personale dell’Eni in Russia supera è maggiore di quello dell’ambasciata italiana... A Roma, l’Eni mantiene forti contatti con esponenti del parlamento, più di quanto faccia il ministero degli esteri.
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