L'invio di navi da guerra cinesi nel Mediterraneo segna probabilmente l'inizio di una nuova era nelle relazioni internazionali, dove la Cina si eleva definitivamente a superpotenza planetaria quasi pari agli Stati Uniti: manca solo di condividere il privilegio di disporre di stabili basi militari fuori dal territorio nazionale.
Se questo intervento servirà, come pare, ad evitare una guerra in Siria o in altre parti del mondo, ciò è solo positivo. Tuttavia è bene riflettere seriamente sugli scenari che si aprono dopo il consolidamento dell'alleanza Cina-Russia, soprattutto se ciò porterà a un rafforzamento delle relazioni USA-Unione Europea, un pericoloso risiko di alleanze nel secolo che sarà segnato dalla crisi ecologica e dal picco del petrolio e delle materie prime. Probabilmente sarà fondamentale la posizione europea, se si appiattirà sulla politica estera statunitense oppure se sarà capace di farsi mediatrice tra le potenze.
Quel che è certo, però, è che nessuna delle nazioni coinvolte è in grado di affrontare le sfide difficili che l'umanità si trova ad affrontare, possono al più agevolare o evitare un'apocalisse atomica. Che non è cosa da poco, ma ciò significa che sono i popoli del mondo padroni del loro destino, per quanto alla mercé dei rispettivi governi. Perché questo secolo non sarà il secolo cinese o del declino dell'Occidente, ma quello della sopravvivenza della civiltà o dell'emergere definitivo della barbarie.
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