Forse non sarà un pennivendolo, ma sicuramente Eugenio Scalfari fa parte della vasta schiera di persone sopravvalutate di qualsiasi campo, giornalistico e non. Il suo recente editoriale anti-Grillo è semplicemente delirante, anche perché si potrebbero fare così tante osservazioni a Grillo e al M5S che si potrebbero dire cose giuste anche dandoci a caso . Invece Scalfari è riuscito nell'impresa di fare un percorso netto di idiozie.
La veemente reazione scalfariana, si badi bene, è in risposta a una delle poche critiche argomentate che il comico genovese ha ultimamente espresso, riguardo cioé il destino del nostro paese con l'applicazione del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) e del Fiscal Compact: numeri alla mano, ciò significherebbe ogni anno una manovra correttiva da cinquanta miliardi l'anno, dopo la quale l''austerità' sembrerebbe in confronto un veglione di Capodanno.
Se Scalfari fosse una persona informata, questa accusa di Grillo si sarebbe rivelata un potentissimo boomerang, ricordando ad esempio che il M5S, dopo tante chiacchiere sulla rinegoziazione del debito, nei fatti a Parma - dove è in carica la più importante amministrazione governata dal M5S - ha applicato una politica di rigore degna del peggior Monti.
Ma Scalfari evidentemente informato non è, e ha reagito attraverso l'argomento di chi non ha argomenti: l'insulto, che ironia della sorte si pensava essere prerogativa del genovese (il quale per la verità l'insulto lo usa spesso per rovinare i propri argomenti). Ecco quindi che il dittatore Grillo, in caso di vittoria alle europee, ci porterà alla rovina, mentre invece, Cassandra-Scalfari dixit "la ripresa sarà lenta ma comincerà certamente nel 2014".
A differenza di Grillo, non mi piace fare ironia sugli anziani e le loro capacità intellettive, anche perché non ho mai apprezzato Scalfari neppure da giovane. Detto questo, se non si è esattamente dei ragazzi o non si è particolarmente informati sui cambiamenti tecnologici, bisogna stare molto attenti a parlare di tecnologia, specialmente se la tua opionione sarà pubblicata su di un quotidiano nazionale a grandissima distribuzione; altrimenti si rischia veramente di diffondere sciocchezze. Di palla in frasca, pago degli improperi su Grillo, Scalfari decide di affrontare il delicato discorso del Datagate spiegandoci come, in realtà, non esista alcuno scandalo Datagate: "Il Datagate mondiale non è stato che l'insieme di queste
interconnessioni, alle quali si aggiunge un' altra rete che è quella di
Internet. Queste due tecnostrutture ci portano ad una conclusione che
non ci piace affatto perché coinvolge un diritto fondamentale: la
«privacy»; che è stata infranta e insieme con essa quel tanto di
libertà che ne deriva". Il Datagate quindi non esiste, è solo "l'insieme delle interconnessioni": il vero pericolo viene dalle (fantomatiche) 'reti locali' "Ricordo questo fatto [ lo scandalo delle intercettazioni illegali della Telecom] per dire che per un qualsiasi cittadino può essere
molto più pericoloso per la sua privacy la rete locale che lo
registra che non quella americana o cinese o indiana che dispongono
anch' esse di quella conversazione. Che cosa volete che me ne importi
se la National Security Agency può accedere alle mie conversazioni? Non
le ascolterà mai, non sa neppure chi sono. Se non ho fatto alcuna
azione contro la sicurezza pubblica. Potrò essere invece ascoltato da
un Pollari di turno che sa benissimo qual è la mia professione e che
può avere sotto gli occhi le mie conversazioni per sessant'anni con
capi di partito, capi di imprese, di associazioni, di governi. Questo
avviene in ciascun Paese e i mediatori di queste compravendite di
conversazioni non fanno altro mestiere che quello di raccogliere
materiali potenzialmente ricattatori sulla vita privata di persone che
abbiano avuto un peso nella vita pubblica del Paese. Conclusione: il
Datagate abolisce la privacy, le reti locali sono le più temibili per i
cittadini comuni, quella generale può esercitare interventi di difesa
antiterroristica e/o spiare capi di Stato, di governo, di
multinazionali"
No Eugenio, no. Non stanno così le cose. Questa non è 'violazione della privacy' è spionaggio, che è una cosa un pochino diversa. Il cellulare di Angela Merkel non veniva intercettato per scoprire dove va in vacanza o cosa mangi al ristorante, ma per altre ragioni, non credo per "interventi di difesa antiterroristica". E poi chi sono i "mediatori di queste compravendite di
conversazioni non fanno altro mestiere che quello di raccogliere
materiali potenzialmente ricattatori" attivi addirittura in "ciascun Paese"? Scalfari sa qualcosa che noi non sappiamo forse?
In questa perla di editoriale, l'ex direttore di Repubblica dice: "Di solito tendo all' ottimismo della volontà e della ragione, che unifica la dicotomia di Gramsci". Io invece, riprendendo l'autentico Gramsci, leggendo certi articoli, non posso che tendere al pessimismo della ragione, cercando di tenere alto il morale della volontà.
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