martedì 2 novembre 2010
Washington Tea Party
Dopo il trionfo in Brasile di Dilma Rousseff, questa sera assisteremo a quella che verrà definita la catastrofe di Barack Obama, e che invece sarebbe meglio imputare al Partito Democratico, incapace di dare una sterzata definitiva alle politiche di Bush e solidale con il proprio presidente solo quando si trattava di salvare le banche. Nel momento più delicato per i futuri equilibri planetari, il Congresso americano sarà ostaggio dei fanatici del Tea Party, versione se possibile ancora più rozza e inconcludente dei già impresentabili neoconservatori. Cosa sarebbe successo invece se si fosse lottato per una vera riforma sanitaria, per una politica energetica ispirata al risparmio e alle risorse rinnovabili, per una soluzione pacifica dei conflitti che vedono impegnati gli USA, Afghanista su tutti? Non è dato saperlo. O forse sì.
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