Sul Fatto Quotidiano oggi in edicola, Flore d'Arcais si chiede se esiste qualcuno capace a livello politico di recepire le istanze della manifestazione di sabato scorso della FIOM a Roma, le quali andavano ben al di là delle semplici rivendicazioni dei metalmeccanici. Io allargherei notevolmente il discorso, includendo anche le proteste a Terzigno contro l'apertura di una nuova discarica e quelle dei pastori sardi a Cagliari. Questi gruppi non possono contare sul sostegno del maggiore sindacato italiano o di una formazione politica, ma anch'essi si battono contro logiche dell'economia che si propongono di stravolgere e compromettere la vita di intere popolazioni: chi li può sostenere? Di certo non chi predica crescita economica, modernità e sviluppo, qualunque colore politico abbia.
Lo stesso giorno della manifestazione della FIOM, alcuni importanti realtà come Movimento per la Decrescita Felice, Alternativa, Centro Nuovo Modello di Sviluppo e Movimento Zero si sono incontrati a Torino per cercare di intrecciare un percorso comune al fine di costituire un nuovo soggetto politico: può essere l'inizio di una riscossa o di una grande illusione.
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