giovedì 7 ottobre 2010

Latinoamericanocentrismo

Da qualche tempo, anche se in Europa e nel resto dell'Occidente si fa finta di niente, l'America Latina non è più la stessa, e i fatti degli ultimi giorno lo confermano.
In Ecuador, il governo del presidente Correa è sopravvissuto a un colpo di stato molto ben congegnato, probabilmente guidato da cabine di regie situate molto più lontano da Quito (come nel tentativo di deporre Chavez). L'epoca del Cile di Allende, quando bastava era piuttosto facile deporre con la forza un governo non gradito, sembra chiusa per sempre.
Infine, le elezioni brasiliane offrono uno scenario che dire interessante è poco: al ballottaggio finale parteciperanno la candidata del PT Dilma Rouseff(46%) e il candidato dell'opposizione José Serra. Ma a sorprendere è stato il risultato della candidata dei Verdi, Marina Silva, che ha ottenuto quasi il 20% dei voti. Se tutto va come dovrebbe andare, la Rouseff otterrebbe una vittoria mediata anche con i voto dei Verdi, un fatto che costringerebbe il PT a riprendere le battaglie ambientaliste troppo spesso disattese da Lula.
Per adesso, dall'Italia, possiamo limitarci a osservare una sinistra brasiliana al 65% e meditare tanto, tantissimo...

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